Continueranno ad essere in pochi a credere davvero alle parole su Schumacher, anche dopo averle ascoltate: assurdo.
Gli appassionati di sport e nello specifico, di Formula1, non si perdono una puntata del documentario Netflix chiamato Drive To Survive. Una serie che oggi torna in Italia, ma di cui è stato già svelato un preoccupante retroscena. A fare una pessima figura, sarebbe il capo della scuderia statunitense, Haas, le sue parole non sono perdonabili.
Che la scuderia ed il giovane figlio d’arte, Mick Schumacher si siano ormai separati, questo lo si sapeva, ma ciò che non conoscevamo era uno dei retroscena che oggi non potranno certo piacere a chi seguirà la serie. Protagonista, ma non in positivo, proprio Gene Haas con delle parole dette al telefono a Gunther Steiner, team principal della Haas dal 2016.
Ultim’ora Schumacher, quelle di Haas sono parole indecenti
A dirla tutta, ed ora approfondiamo il perché della brutta figura del proprietario della scuderia, a metterci del suo è stata anche la stessa casa, Netflix, con un titolo della puntata riservata a Mick, apparentemente di dubbio gusto. Insomma, le parole rivolte al ragazzo tedesco al telefono con Steiner, parlano di uno Schumacher che sarebbe: “un morto che cammina”.
Il tutto, appare già poco elegante di suo, ed il fatto che forse Haas non immaginava che i microfoni arrivassero sin lì, non gli fa certo onore. Ma quello che indigna ancor di più è il fatto che tutti conoscono le condizioni, poi, del super pilota degli anni Novanta, Michael Schumacher, ridotto a condizioni non ideali da un incidente sulla neve risalente il 2013. Insomma, tra tanti appellativi, non è che il ricco americano abbia scelto proprio quello migliore.
Ora però, arriviamo anche al perché qualcuno si starebbe incollerendo con la stessa piattaforma che offre Drive to Survive tra i propri contenuti legati allo sport. Qui, certamente è stato poco elegante, da parte di chi costruisce le puntate, la scelta del titolo. A meno che all’interno del racconto della vita del classe ’99 non si trovino altri aneddoti che spiegherebbero la scelta, il titolo: “Tale padre tale figlio“, potrebbe diventare davvero pericoloso per Netflix.
Sicuramente, ce lo auguriamo, non saranno parole legate all’estratto che vede il proprietario dell’ex scuderia del pilota, parlar male di lui, altrimenti qui a farci brutta figura, sarebbero in due. Intanto, a proposito di somiglianze con papà Michael, il ragazzo nato in Svizzera, oggi è terzo pilota della Mercedes. Prima, è stato anche nella Academy della Ferrari.