In un momento storico in cui si parla sempre più di risparmio energetico ecco un nuovo carburante che fa discutere e che nasce proprio in Italia
Le nuove regole che l’Europa ha deciso di imporre con un decreto che suona come un ultimatum sono estremamente rigide.
Se non ci saranno deroghe il mondo dell’automobile così come siamo abituati a conoscerlo cambierà completamente nel corso dei prossimi quindici anni. Stando agli ultimi decreti l’Europa imporrà il veto alla vendita di auto alimentati a benzina e diesel entro il 31 dicembre 2035. Giusto o sbagliato che sia, il dibattito attualmente è intensissimo, si tratta di una indicazione ben precisa che impone una serie di decisioni drastiche sia da parte dei costruttori automobilistici che dei distributori.
Auto e motori termici, quale futuro
Eppure, d’altra parte, il mondo dell’automobile arriva da anni di crisi legate alla pandemia. I magazzini sono ancora stracolmi di prodotti invenduti e le molte iniziative di sostegno commerciale e di promozione, fino a questo momento, non hanno certo risollevato un settore che non è solo in evoluzione. Ma anche in difficoltà. Si parla molto di soluzioni ibride, di una svolta definitiva verso il settore elettrico che tuttavia in Italia non decolla, di carburanti alternativi. Ma anche per le auto alimentate a GPL e metano non si può certo dire che i dati di vendita siano incoraggianti.
Italia, HVolution è il carburante alternativo
In tutto questo bisogna inserire un contesto del tutto nuovo, che riguarda il mondo dei biocarburanti. Uno di questi è un gasolio prodotto dalla Eni: si chiama HVolution. La sua particolarità è che sarà realizzato con prodotti esclusivamente rinnovabili, e dunque bio al 100%.
Non si tratta di un progetto nuovo: le prime notizie che riguardano HVolution risalgono addirittura al 2014 con la trasformazione delle raffinerie di Venezia e Gela, strutturate e secondo la tecnologia Ecofin, proprio per la realizzazione di questo biocarburante.
Da olio esausto al gasolio
Tecnicamente la molecola è definita HVO che sta per Hydrotreated Vegetable Oil, ovvero olio vegetale idrotrattato. In questo settore la Eni può essere considerato un autentico colosso essendo, il secondo produttore europeo in assoluto. Un gasolio in grado di tagliare le emissioni inquinanti fino al 90% utile non solo per la mobilità civile ma anche per i trasporti. Come ad esempio i mezzi pubblici e la logistica interna. Ad esempio negli aeroporti o nei grandi centri di interscambio modale come porti e piattaforme di distribuzione.
Un olio che arriva anche dal settore agroalimentare, persino dai ristoranti: e dunque dalle vasche che contengono olio da frittura esausto.
Siamo solo agli inizi di un potenziale sviluppo che richiederà ancora tempo per verificare la sua applicabilità e distribuzione. Ma, fin da subito, HVolution è presente nelle stazioni di distribuzione Eni con numeri di una certa importanza che possono diventare una alternativa al cosiddetto gasolio tradizionale.