Il nuovo codice della strada avrà tolleranza zero verso le sostanze stupefacenti (cannabis inclusa), e le conseguenze saranno pesantissime. E’ polemica!
Le nuove regole del codice della strada introdotte da Matteo Salvini, e che secondo lo stesso entreranno in vigore questo autunno, creano già polemica.
La materia che nello specifico sta sollevando le obiezioni popolari è quella che riguarda le sostanze stupefacenti, inclusa la cannabis. Da quello che emerge dalla proposta di Salvini infatti, da quando il nuovo codice della strada sarà attivo, ci sarà una tolleranza zero sull’uso di stupefacenti quando ci si mette alla guida.
Al momento a contare è lo stato psicofisico del soggetto al momento della guida, e dal tampone salivare deve risultare l’alterazione vera e propria per dar seguito a multe e sanzioni (ossia il soggetto deve aver fatto uso di sostanze stupefacenti poco prima di mettersi alla guida ed esserne ancora alterato). Fin qui nulla di nuovo.
Con l’entrata in vigore delle nuove norme introdotte da Matteo Salvini invece, per incorrere in sanzioni basterà semplicemente risultare positivi al test salivare fatto al momento del fermo. Questo, in parole povere, vuol dire che se si fa uso di sostanze stupefacenti (che sia anche un solo tiro di cannabis), e si viene fermati a distanza di tempo (anche di una settimana) e si risulta ancora positivi, scatta la sanzione.
Sì, con il nuovo codice della strada se si fuma cannabis e una settimana dopo ci si mette alla guida e si viene fermati, risultando positivi al test salivare, si subiranno le sanzioni previste.
Quali sono le conseguenze di risultare positivi al test delle sostanze stupefacenti? Anche in ambito di sanzioni, il nuovo codice della strada non sembra lasciare spazio a tolleranze: la positività fa scattare immediatamente la sospensione della patente e la successiva revoca, con il divieto di conseguirla nuovamente per ben tre anni.
Quello che fa discutere, oltre alle norme in sé, è anche il paragone con le ultime novità in materia di sicurezza stradale introdotte per tutelare i guidatori notturni e i giovani che escono dalle discoteche, per i quali, se in stato di ebbrezza, saranno previsti taxi gratuiti pagati dai contribuenti.
Solamente in Italia, l’alcol è stato la causa della morte di mezzo milione di persone, solamente negli ultimi 10 anni. Se si prende lo stesso arco di tempo, ma si guarda in prospettiva mondiale, la cannabis non ha provocato nemmeno un deceduto in situazioni di incidenti stradali.
Ovviamente, non mancano il sarcasmo e la polemica, che soprattutto sui social si stanno letteralmente scatenando, dando luogo a commenti ironici e indignati, che arrivano persino a suggerire di bere un paio di birre dopo aver fumato cannabis, per risultare appositamente positivi all’alcol test e avere diritto al passaggio in taxi per tornare a casa!
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