Il backstage della Formula 1 si presta ancora una volta a un confronto durissimo tra alcuni protagonisti, e le telecamere riprendono tutto
La Formula 1 dopo i test è finalmente ai nastri di partenza per una nuova entusiasmante stagione. La copertura televisiva non è mai stata così ampia, in una sorta di reality show che al pubblico piace enormemente. Almeno a giudicare dai dati d’ascolto di tutte le trasmissioni che fanno da cornice e approfondimento al campionato mondiale.
Lo dimostrano anche i dati di numerose trasmissioni che secondo uno stile narrativo sempre più vicino al mondo dello sport portano in primo piano i protagonisti con retroscena molto spesso ‘rubati’ al dietro le quinte delle competizioni.
É il caso di Drive to Survive, format che racconta tutto quello che accade tra box, paddock e motorhome in ogni appuntamento del mondiale di Formula 1. Il programma, che quest’anno è giunto alla sua sesta edizione, è una delle grandi esclusive di Netflix e si sta imponendo come uno dei format di approfondimento più seguiti dagli appassionati del Circus della velocità.
É stato proprio Drive to Survive a mettere in piazza un’accesissima lite scoppiata immediatamente dopo il Gran Premio dell’Azerbaigian, sul circuito cittadino di Baku, tra Toto Wolff e Christian Horner, i massimi dirigenti rispettivamente di Mercedes e Red Bull.
Di fronte due tra le personalità più influenti di tutto il Mondiale. I rapporti tra i due team manager non sono mai stati particolarmente buoni e nemmeno sereni. Molto spesso le cronache hanno riportato di discussioni estremamente accese in pubblico, talvolta persino davanti alle telecamere. D’altronde gli operatori accreditati in un Gran Premio di Formula 1, sono ormai praticamente dappertutto, dentro e fuori il circuito.
La discussione tra Wolff e Horner sarebbe divampata durante una riunione tecnica causata da alcuni problemi di sicurezza legati al cosiddetto porpoising, l’assetto delle monoposto che su alcuni circuiti diventa estremamente rigido per favorire tenuta di strada e velocità.
In Azerbaigian Lewis Hamilton si era molto lamentato dell’assetto della sua Mercedes. E Wolff durante la riunione era esploso rivolgendosi proprio a Horner che sosteneva di non avere alcun problema con il porpoising… “vorrà dire che se una vettura si schianta per colpa dell’assetto rigido, siete nella m***a ve la dovrete vedrere con me” aveva tuonato il team principal della Mercedes.
Horner aveva replicato a Wolff in modo stizzito: “Polemiche sterili in favore delle telecamere”.
Come spesso accade in questo genere di programmi, che vanno in onda editati e con molto ritardo rispetto a quando i contenuti vengono editati, ora il contenuto di quella riunione è diventato pubblico. La stessa cosa era accaduta lo scorso anno per uno speciale dedicato alla Juventus che aveva mandato in onda un acceso sfogo di Cristiano Ronaldo, Bonucci e dell’allora allenatore Andrea Pirlo negli spogliatoi dopo uno scialbo 0-0 al termine del primo tempo.
La formula piace, i tifosi la guardano con attenzione. Ma nel frattempo la questione è andata avanti. E il tema del porpoising è diventato uno degli argomenti più importanti nell’ambito della sicurezza in Formula 1. Tant’è che una nuova norma, varata poche settimane dopo dalla FIA, obbliga i team a limitare le oscillazioni verticali per evitare danni alla sicurezza della macchina e alla colonna vertebrale dei propri piloti.
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