Ancora prima del Gran Premio in Bahrain c’è un Team che si lecca le ferite: sono arrivate risposte diverse dalle attese
I test prestagionali a Sakhir avevano già fornito alcune risposte e le altre sono arrivate dalla prima giornata di Libere in vista del Gran Premio del Bahrein. C’è chi sorride in Formula 1, ma c’è anche un Team che appare già in grave crisi.
Perché diciotto anni fa un giovane Fernando Alonso vinceva il GP del Bahrein con la Renault, ripetendosi l’anno dopo e poi ancora nel 2010 con la Ferrari. Ora Fernando Alonso non è più giovane, perché a luglio compirà 42 anni, ma diventa improvvisamente uno dei favoriti. Perché la sua Aston Martin vola anche per il motore Mercedes, mentre la Mercedes vera sembra inchiodata al palo.
Il due volte campione del mondo ha staccato il miglior tempo, precedendo ancora una volta Verstappen e l’altra Red Bull di Sergio Perez, scivolata dal primo al terzo posto. Lo spagnolo, che a sorpresa lo scorso anno scelse di lasciare la Alpine per accettare la sfida dell’Aston Martin che oggettivamente era una delle ultime forze in campo, sembra aver vinto la sua scommessa.
Per la gara in realtà il pacchetto si deve allargare alle due Red Bull ma anche alle Ferrari, soprattutto quella di Charles Leclerc che è apparso più ottimista rispetto ai test. La Mercedes invece appare già tagliata fuori dai giochi che contano. Lenta nel giro secco, ancora di più nella simulazione di gara. Ottavo Lewis Hamilton, tredicesimo George Russell e tanti problemi da risolvere.
Il sette volte campione del mondo era ripartito in questa stagione con prospettive diverse dal 2022, una stagione da dimenticare in fretta senza nessuna vittoria. La squadra aveva promesso di rimediare gli errori di progettazione della W13, i risultati però sono molto diversi da quelli che lui e Toto Wolff si immaginavano.
La Mercedes appare ballerina in fase di trazione e costringe anche un campione come lui a correzioni continue. Ecco perché alla fine della prima giornata sulla pista di Sakhir il suo umore non è stato quello dei giorni migliori.
Lo ha detto senza fare giri di parole: “Mi pare che siamo al punto in cui eravamo l’anno scorso, se non anche un po’ più indietro. Semplicemente siamo sulla strada sbagliata e per questo molto lontani da quelli che ci precedono. L’anno scorso c’è stato un buon progresso, ma il distacco non era così grande come adesso”.
Quando Toto Wolff la settimana scorsa diceva di vedere la Mercedes come quarta forza del Mondiale dietro a Red Bull, Ferrari e Aston Martin sembrava una frase di circostanza. Invece evidentemente non bluffava perché i problemi sono ancora molti.
La risposta definitiva arriverà domenica sera, al termine della gara che scatterà alle 16 italiane. Nel team però regna l’ottimismo, testimoniato da uno degli ingegneri chiave del gruppo. Perché Andrew Shovlin dirige le operazioni in pista e ai microfoni di Sky Sports ha lanciato la sfida alla concorrenza.
“Essere in corsa per il titolo? Quello in effetti sarebbe il nostro obiettivo, ma è ancora presto per dire cosa possiamo ottenere. Prima dobbiamo capire a che punto siamo, quali sono i nostri limiti. Poi lavoreremo avendo un’idea chiara di ciò su sui dobbiamo operare”. Tanto da fare, in effetti, lo ha detto la pista.
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