“Ferrari in rovina”, il retroscena sconvolge i tifosi della Rossa: cosa è accaduto

“Ferrari in rovina”, il retroscena sconvolge i tifosi della Rossa: cosa è accaduto. Sembra esserci un nesso pericolosissimo con quanto accaduto in passato

A Maranello si è abituati a vivere i cicli, gloriosi, vincenti, ma anche lontani nel tempo. Non sempre la Rossa è stata all’altezza del suo blasone, un po’ come avviene ora. Jean Todt racconta la sua esperienza a riguardo.

Leclerc e Sainz
Leclerc e Sainz puntano al titolo mondiale nel 2023 – AutoeMotori.it

Charles Leclerc e Carlos Sainz cercano in questo 2023 l’impresa più grande: riportare il titolo iridato a Maranello. Quello piloti manca dal 2007, con Kimi Raikkonen, mentre l’ultimo costruttori arrivò l’anno seguente, con Massa ad un passo dal vincere il campionato in Brasile.

Dopo un decennio e mezzo i tifosi della Rossa si aspettano tanto dalla Scuderia e sperano che quello che si appresta a cominciare domenica prossima sia il Mondiale giusto.

Frederic Vasseur non ha nascosto le ambizioni di successo, sottolineando che verrà fatto di tutto per riportare la Ferrari dove merita. Il team principal francese ha avuto un illustre connazionale come predecessore, ritrovatosi proprio nella medesima condizione, 30 anni fa.

Jean Todt, ex presidente della FIA, sbarcò in Italia nel 1993, con l’intento di ricostruire una squadra vincente dopo l’ultimo titolo arrivato nel 1979 con Jody Scheckter.

“Ferrari in rovina”: Jean Todt racconta il suo approdo a Maranello nel 1993

L’avvio dell’esperienza in rosso non fu semplicissimo per Todt, come confessato da lui stesso in una bella intervista a L’Equipe.

Jean Todt Ferrari
Jean Todt esulta con i componenti del box della Ferrari – AutoeMotori.it

Quando sono arrivato alla Ferrari era come un’opera d’arte in rovina“. I primi 3 anni servirono solo per rimettere in piedi un box di livello, nella scelta degli uomini giusti e della direzione tecnica da intraprendere. Poi nel 1996 la svolta, con l’ingaggio di Michael Schumacher, fortemente voluto dal manager transalpino.

All’inizio non c’era altro che rispetto reciproco. Lui aveva chiesto di avere una clausola rescissoria nel suo contratto che gli avrebbe permesso di andare via se me ne fossi andato anch’io. Nel 1996 – racconta Todt – girava voce che sarei stato cacciato. I giornalisti lo riferirono a Michael che rispose: ‘Se Jean se ne va, me ne andrò anch’io’”.

Todt e Schumacher, il binomio che ha reso grande la Ferrari: Vasseur prova ad imitarne le gesta

Todt parla anche del suo addio alla Ferrari e del legame che esiste ancora con quel marchio.Ho lasciato definitivamente la Ferrari l’1 aprile 2009, ma non passa giorno senza che la gente mi ricordi che sono legato alla Ferrari per tutta la vita. Gran parte della mia notorietà viene dalla Scuderia“.

La-Ferrari-guidata-da-Schumacher-nel-2005-Autoemotori.it

Un bell’attestato di affetto che non può che far felici i tantissimi tifosi della Rossa. Tra l’altro, proprio lo scorso anno, dopo la fine del suo mandato a capo della FIA, si era parlato di un possibile ritorno di Jean Todt alla guida del Cavallino Rampante. John Elkann aveva pensato a lui come super consulente, da affiancare all’ad Benedetto Vigna nella gestione del Reparto Corse.

Alla fine, però, si è concluso tutto con un nulla di fatto. Ora starà al connazionale Vasseur cercare di imitarne le gesta nel migliore dei modi.

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