Sono tante le posizioni prese in merito alla transizione ecologica e quelle sull’Euro 7 stanno spaccando l’UE.
Favorevoli e contrari, è un binomio che va utilizzato in ogni tipo di parlamento esistente al mondo. Quello più ampio dell’UE vede, sempre di più, una netta divisione tra i diversi modi di pensare di ogni paese. Per quanto riguarda, poi, il tema della transizione ecologica, allora ci si chiede quanto sia importante trovare il più presto possibile un punto in comune, dati i troppi fallimenti sulle politiche ambientali degli ultimi anni.
I cambiamenti climatici non attendono le decisioni che arrivano dall’interno di un palazzo. Eppure, sembra che la risposta da parte delle istituzioni internazionali arrivi, sì, ma in maniera troppo lenta. Gli interessi da difendere sembrano essere troppi, rischiando di mettere in secondo piano l’urgenza che le malattie da inquinamento e gli eventi meteorologici sempre più estremi mettono in evidenza.
La spaccatura sull’Euro 7
Ormai, tutti sanno che l’UE si è espressa in favore dell’eliminazione dal mercato dei motori combustibili sin dal 2035. Questa decisione, però, non rende felici proprio tutti i componenti della Commissione di Strasburgo. Di fatto, ogni giorno escono delle dichiarazioni contrastanti in merito a questa situazione. Ogni paese e ogni partito che lo rappresenta ha la sua specifica presa di posizione.
Quello che resta chiaro è l’interesse dei governi di destra a voler, principalmente, pensare agli introiti delle imprese, a discapito dell’ambiente e della transizione ecologica stessa. La sinistra, invece, sembra ben delineata sulla necessità urgente di correre ai ripari dei danni perpetrati nel tempo dal combustibile fossile. Il tempo per poter arrivare a dama, con i rispettivi fondi stanziati per poter salvaguardare i posti di lavoro, sembrano essere adeguati.
La presa di posizione delle nazioni
Tutto ciò porta a pensare che il passaggio al mondo dell’elettrico debba essere supportato da un’imponente esborso economico per la riconversione degli impianti. Ciò, però, pare non avere il benestare proprio di tutti i componenti della Commissione europea. In merito a ciò, è stato indetto un maxi vertice da parte dei Paesi contrari al bando delle auto endotermiche entro il 2035, oltre alle proposte sulla normativa per le auto Euro 7.
A dire la sua è stato il ministro dei Trasporti della Repubblica Ceca Martin Kupka: “Sono irrealistici e ci piacerebbe modificarli prossimamente”. Inoltre, ha affermato quanto anche il potere d’acquisto delle auto da parte dei cittadini potrebbe venire meno.
Alla riunione hanno preso parte gli 8 membri delle nazioni schierate contro il provvedimento, ovverosia anche quello italiano, con il ministro Salvini. “Siamo contrari al regolamento relativo alle auto Euro 7 e al dossier in merito alla CO2 dei mezzi di trasporto leggeri e pesanti”, ha affermato il ministro delle infrastrutture. “Siamo favorevoli ai biocarburanti e agli e-fuel”, ha poi concluso.