Avete mai pensato “se solo avessi capito prima cosa mi piace fare nella vita”? Anche lui ha avuto il vostro stesso pensiero con la differenza che ha deciso che avrebbe raggiunto il suo sogno, a qualsiasi costo. In tutti i sensi.
Molti talenti iniziano giovanissimi a cimentarsi nello sport che poi diventerà il loro lavoro: gente come il campione di MotoGP Valentino Rossi o il pluricampione di Formula Uno Max Verstappen già da adolescenti correvano sognando il mondiale di Formula Uno. L’uomo di cui parliamo oggi invece ha iniziato ad un’età a cui molti piloti professionisti smettono.
Bisogna dire che il protagonista di questa vicenda ha avuto dalla sua parte…un sostanziale aiuto ma questo non rende meno incredibile quello che ha fatto. All’età di oltre quarant’anni, Chanoch Nissany ha coronato il suo sogno più incredibile.
Purtroppo una realtà con cui tutti, uomini e donne, dobbiamo fare i conti è che prima o poi si invecchia e che con l’età che avanza, riflessi, abilità motorie e prontezza vanno scemando rendendoci sempre meno capaci di competere in uno sport che per ovvi motivi si inizia a praticare in età giovanissima. Ovviamente stiamo parlando dell’automobilismo sportivo che ha la sua massima espressione nel campionato di Formula Uno in cui per l’appunto molti piloti sono poco più che ventenni.
Ovviamente ci sono sempre notevoli eccezioni: ne abbiamo una nel campionato di quest’anno con due “vecchietti” come Lewis Hamilton e Fernando Alonso che si dimostrano ancora in grado di correre o come la leggenda Alberto Ascari che a cinquant’anni suonati non si decideva a mollare il volante della monoposto con cui gareggiava. Ma la storia di oggi è ancora più incredibile anche solo per il modo in cui è iniziata.
Quanti di voi hanno iniziato ad appassionarsi alla Formula Uno vedendo le gare da bambini, magari grazie ad un genitore a sua volta fan della disciplina? Anche la storia di Chanoch Nissany inizia così solo che quando l’uomo di origini israeliane vide il suo primo GP in Ungheria aveva la bellezza di 38 anni. Sembra che proprio assistere a questa gara nel 2002 lo abbia spinto ad iniziare a correre come hobby per passare il tempo.
Quando Nissany disse ai suoi amici che avrebbe provato ad esordire in Formula Uno questi lo presero per pazzo. Eppure, la sua vicenda avrebbe conosciuto un epilogo totalmente inaspettato: dal canto suo Nissany trova uno sponsor ed inizia a correre nella Formula 2000 e nella 3000 ottenendo anche risultati di rilievo come un secondo posto al suo esordio. Da qui, l’occasione che capita una volta nella vita.
Tramite i contatti ottenuti nelle serie minori, Nissany riuscì ad ottenere sponsor paganti e nel 2004 si fece assumere come pilota collaudatore dalla Jordan che navigava in cattive acque. Ora, va detto che la grande disponibilità di contanti del pilota e l’interesse della stampa dato che si trattava del primo pilota israeliano ad avvicinarsi al mondo delle corse a quei livelli aiutarono non poco l’impresa. Non di meno, a 41 anni Nissany era riuscito a centrare il suo obiettivo diventando il pilota più anziano ad essere assunto da un team ufficiale.
Nel 2005 Nissany sempre grazie ai suoi sponsor entra in Minardi, altro team in grandissime difficoltà economiche che lo assume come collaudatore permettendogli anche di scendere in pista alle prove libere del GP di Ungheria, proprio la gara che l’israeliano aveva visto anni prima innamorandosi dello sport. Purtroppo, le prestazioni di Nissany sono pessime. Del resto, meno esperto dei colleghi, il pilota non poteva aspettarsi di meglio.
Costretto al ritiro dopo soli otto giri, Nissany non riesce nemmeno a staccare il volante dalla monoposto Minardi rimanendo a bordo mentre la gru la rimuove dal tracciato: “Mi sono divertito tantissimo ed è stato un onore far parte di questa gara”, dirà in seguito prima di tornare alla Formula 2000 dove otterrà altri sei successi. Tutto finito quindi? Non proprio: Roy Nissany, figlio di Chanoch Nissany ha avviato una fiorente carriera in Formula 2 e chissà dove potrà arrivare.
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