Presentata istanza di fallimento, l’azienda sta attraversando un momento di grande difficoltà. Ecco cosa sta succedendo.
La domanda dell’elettrico sta attraversando un momento particolarmente complicato, e questo sta creando non pochi problemi alle aziende. La produzione di modelli a batteria ha bisogno di investimenti piuttosto corposi, ben superiori a quelli necessari per la realizzazione dei motori termici. Questo comporta maggiori prezzi di listino, che certamente non incentivano i potenziali clienti all’acquisto di questi mezzi. A questo si aggiungono le perplessità legate alla affidabilità e alla tenuta della batteria, con l’autonomia e le tempistiche di ricarica che rappresentano un ulteriore importante freno.

A queste difficolta, sono da aggiungere i noti eventi degli ultimi anni (dalla pandemia ai conflitti), che hanno messo a dura prova l’economia mondiale e i bilanci delle aziende e hanno complicato ulteriormente un quadro che vede l’automotive in grande difficoltà. Sono moltissime le aziende che in questi ultimi anni hanno chiuso i battenti o hanno attraversato un momento di grande difficoltà dal punto di vista del mercato. Molti grandi colossi sono stati costretti a prendere decisioni drastiche.
Nikola presentata istanza di fallimento
Tra le aziende che stanno attraversando un momento di difficoltà c’è anche il colosso dell’elettrico Nikola Corporation, che ha presentato istanza di fallimento dichiarando bancarotta. A nulla sono valsi i tentativi degli scorsi mesi di trovare nuovi investitori o di avviare partnership e progetti che potessero risollevare la situazione, l’azienda ha dovuto arrendersi alle difficoltà economiche dell’ultimo periodo.

Come si legge sul portale auto.everyeye.it, l’azienda ha accumulato un debito di 98 milioni di dollari. Nonostante qualche cenno positivo, come i successi sul fronte dell’idrogeno, l’azienda non è riuscita a uscire da alcune situazioni complicate come i problemi interni dal punto di vista della proprietà e i problemi dal punto di vista del mercato sul fronte dei camion elettrici, che dal punto di vista dell’immagine e delle strategie le sono state statali. Ora Nikola si prepara a liquidare i suoi beni e a chiudere questo capitolo della sua storia in attesa di capire cosa succederà.
Certo una brutta notizia non solo per i lavoratori dell’azienda ma per tutto l’automotive, che continua un periodo di grande difficoltà e una fase molto delicata della sua storia, con una transizione elettrica da completare nei tempi più brevi possibili ma una domanda che ancora non riesce a prendere piede.