Di fronte a un dibattito sempre più acceso su mobilità sostenibile e auto elettriche c’è anche chi ironizza, è il caso di Maurizio Crozza
Sta diventando una vera e propria ‘guerra di religione’ quella tra i sostenitori delle auto elettriche e chi invece non vuole buttare anni di esperienza e di evoluzione di motore termico.
Ma il dato di fatto è che dal 2035, secondo i nuovi provvedimenti emanati dall’Unione Europea la commercializzazione di auto a benzina e diesel sarà di fatto vietata. Giusto o sbagliato che sia le aziende hanno cominciato ad adeguarsi. Molte hanno già avviato un ciclo produttivo che addirittura anticiperà quelle che sono le normative dell’UE. Diverse case, infatti, hanno annunciato che già dal 2030 proporranno un listino di prodotti esclusivamente a impatto zero, e dunque con modelli totalmente elettrici.
I costi delle ricariche elettriche
In tutto questo, però, non sfuggono i problemi di molti paesi che sembrano essere nettamente in ritardo non tanto sotto l’aspetto produttivo, le auto elettriche sono nel listino di tutte le case di produzione italiana, quanto piuttosto sotto l’aspetto delle infrastrutture.
Quante sono le colonnine elettriche regolarmente distribuite sul nostro territorio? Quante sono effettivamente funzionanti? Quali sono le zone al momento sprovviste o con un numero di forniture assolutamente insufficienti rispetto a quella che è la richiesta? E soprattutto quanto costa smaltire le batterie delle auto elettriche e produrre l’energia elettrica per la loro alimentazione che non è mai stata così cara come in questi ultimi mesi…?
Auto Elettriche, le provocazioni di Crozza
Il dibattito prosegue tra esperti e divulgatori ma nelle ultime settimane è diventato di dominio pubblico anche il parere di molti influencer, in modo particolare comici. Della questione si è occupato per esempio Leonardo Pieraccioni che con un video su Tik Tok ha parlato della sua personale esperienza circa i lunghissimi tempi di ricarica della sua auto elettrica.
Maurizio Crozza, da anni in onda con la sua rubrica ‘Fratelli di Crozza’ su Nove è andato oltre con una frase che è immediatamente diventata un meme virale: “In Italia conviene caricare l’auto elettrica su un furgone diesel e andarla a ricaricare in Olanda” ha detto il comico genovese. Una provocazione, che però parte da un presupposto reale e dimostrabile. Che risale a un’analisi della Switcher, autorevole azienda irlandese che si occupa proprio di fornitura di energia elettrica popolare e a prezzi popolarissimi.
La satira di Crozza sui tempi e i costi di una ricarica elettrica in Italia
In Italia costa sette volte più che in Olanda
Switcher ha calcolato che il costo medio della ricarica nei Paesi europei offre una forbice impressionante. In Olanda, il paese più conveniente in assoluto, ricaricare un’auto elettrica costa 80 centesimi di euro per percorrere 100 chilometri. In Italia il prezzo è incredibilmente superiore di sette volte e mezza: 100 chilometri costano 5.54 euro. Il che fa pensare che sarebbe più conveniente non solo non ricaricare un’auto elettrica: ma non comprarla nemmeno, visto che sono più care. E girare con auto a noleggio istantaneo.
Provocazioni e polemiche derivate da uno spunto comico che riportano la questione su un piano estremamente pratico. L’Italia è davvero pronta ad affrontare lo switch verso le auto elettriche? Quanto costerà sistemare le nostre infrastrutture e quanto tempo occorrerà per avere una distribuzione capillare che consenta al nostro paese di parificare costi che sono possibili già da oggi in paesi come l’Olanda?